IL SESSO E’ UN PROBLEMA?
Perché viviamo il sesso come un problema che a volte distrugge persino la nostra vita?
Perché mettiamo il sesso al primo posto invece dell’amore per l’altro?
Il sesso, in quanto tale, non genera problemi, non è né buono né cattivo in sé, come tutte le cose naturali che ci circondano. “È solo la mente che separa!”
La separazione da noi creata, genera sofferenza in tutte le cose poiché tutto ciò che esiste vive nell’unicità e non può mai essere separato in : “buono, cattivo, lo voglio perché mi da piacere, non lo voglio perché non mi da piacere”.
Quindi quando percepiamo il dolore che è parte intrinseca della vita, non lo accettiamo, rifiutando anche di osservarlo con quella necessaria attenzione per comprendere che noi siamo quel dolore e nulla può lenirlo. Nel vano tentativo di eliminare da noi il dolore del vivere, tutti i mezzi dell’illusione materiale sono buoni : l’utilizzo di droghe e l’abuso di alcool (non generalmente condiviso); il lavoro esasperato, la ricerca spasmodica del denaro, del successo, (socialmente più accettati). Le droghe leniscono, aiutando lì per lì a non sentire, ma sono alla fine tutte cause di sofferenza.
Il sesso infine, se vissuto con la stessa ottica, per non sentire il dolore, illudendosi poi che sia in grado di generare l’amore che ognuno ricerca, è parte di queste droghe. Non essendo in grado di esperire il Samadhi dell’anima ricerchiamo quello del corpo attraverso il fugace orgasmo.
Alcuni filosofi del passato, ed in particolare gli epicurei, senza mezzi termini, ritenevano che lo scopo della vita fosse godersela. E’ male tutto ciò? Forse non è male se il sesso, come tutti gli altri effimeri piaceri della vita, viene vissuto come esperienza, nella gioia, senza illusioni, purché non crei dipendenza e non sia causa di sopraffazione verso un altro essere umano.
Noi per viverlo così, dovremmo innanzitutto liberarci del “mea culpa”, di quel senso di sporco, creato nei secoli dal condizionamento del potere sia religioso che temporale, che ha saputo dominarci facilmente, nell’ingiustizia e nella sopraffazione. In sostanza dovremmo riuscire in un impresa che appare molto difficile, ossia in qualche modo tornare a come ci dipingono fossero Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, innocenti come bambini, senza vergogna e quindi puri e probabilmente felici perché non separati, non frammentati, come invece noi siamo.
Le dipendenze sono male, qualora create in noi per fuggire dal dolore, quindi da noi stessi e qualora ci portino a dimenticare totalmente il vero scopo della vita nella materia che è poi quello di esperire allo scopo di far crescere finalmente in noi consapevolezza, amore e progresso nella luce. Se il sesso è vissuto, come tutte le esperienze, con questa consapevolezza non è male mai, altrimenti probabilmente si, in quanto può allontanarci dal raggiungimento del nostro traguardo finale.
Testo a cura di Michael Fonini
Fotografia a cura di Luca Paudice