LA DUALITA’ COME ERRATO CONCETTO DI REALTA’.
Pochi di noi hanno consapevolezza che la realtà virtuale, cioè modificabile, che noi viviamo, ha delle caratteristiche geometriche, che sono le stesse che regolano tutto l’universo. L’universo, dal momento della sua nascita ad oggi non ha cambiato simmetria. Se lo avesse fatto sarebbe andato contro il secondo principio della termodinamica.
Ebbene l’universo, da questo punto di vista possiede un piano di simmetria spazio-temporale cioè segue quella regola che si chiama conservazione della simmetria CPT cioè conservazione di simmetria nello spazio, nella parità di carica e nel tempo. Tutto ciò che è dentro l’universo finisce per sottostare a questa regola: dagli elettroni al comportamento della società.
Dunque da questo punto di vista, tutto ciò che noi percepiamo, crediamo essere sostanzialmente duale perché esisterà sempre un piano di simmetria comportamentale che ci categorizzerà, o da una parte o dall’altra, di questo specchio universale. Ricchi o poveri, alti o bassi, cattolici o protestanti, santi o demoni, buoni o cattivi. Le cellule si dividono in due, le reazioni chimiche sono al massimo bimolecolari, il cervello umano, nelle sue scelte si comporta sempre come un selettore duale anche se sceglie fra tre possibilità.
Esso sceglierà infatti tra la prima possibilità e la seconda, fra la seconda e la terza, fra la terza e la prima, ripetendo sempre lo stesso meccanismo duale, come un codice binario, non a caso implementato dall’uomo che, con quella scelta ha solo creato fuori di Sé la sua stessa inconsapevole natura.
Ma quanto è vera questa dualità e quanto invece è solo apparente? Mano a mano che l’uomo osserva se stesso si accorge che l’idea della dualità è solo funzionale alla sua stessa comprensione.
Se osservo una matita che ruota lungo il suo asse e la osservo dalla punta essa potrebbe apparirmi ruotare in senso orario ma se la osservo dal lato opposto, senza aver cambiato il suo moto, scoprirò che essa mi appare ruotare nell’altro senso. Cosa significa ciò?
Che non esistono due possibilità di rotazione ma una sola. La matita o ruota o sta ferma, dove essere fermi non è una scelta ma è una non scelta. Questo concetto prevede di comprendere cosa vuole dire essere vivi o essere morti. Noi infatti crediamo che la dualità della vita si esprima con i due concetti di vivo e morto: ma questi non sono due stati della realtà poiché esiste un solo stato cioè si è solo vivi in quanto la morte non esiste. Il concetto di morto va infatti rivisitato alla luce di un’altra concetto che è quello di fare o di non fare una azione. In fisica, le cose che appaiono sono quelle che fanno qualcosa mentre le cose che non appaiono e che sono invisibili stanno sostanzialmente ferme o non interagiscono con noi. Si scopre così che la coscienza universale creatrice dell’universo ha avuto la necessità di creare una dualità solo per comprenderne il significato. Per ottenere questo risultato ha dovuto fare qualcosa e manifestarsi nella creazione. La creazione è dunque piena di dualità apparenti che, attraverso l’apparire, ci devono insegnare cosa sia la divisione, per farci capire che sostanzialmente essa è finta.
Nell’istante in cui la coscienza impara cosa è la dualità essa non ha più bisogno di manifestarsi in essa per, attraverso di essa, farne esperienza; e si fermerà. Nell’istante in cui si ferma ecco che essa ci appare morta: non perché lo sia ma perché non ha necessità di manifestarsi. Dunque si è vivi se si fa ma se non si agisce si appare erroneamente morti.
La dualità non esiste perché non esiste la morte e la vita ma solo la vita.
La comprensione di tutto ciò è alla base della creazione di una nuova società più matura, di un mondo felice con al centro la coscienza dell’uomo che abolisce le differenze di classe, di razza, di religione, di genere. Nel fare ciò, l’uomo comprende che non esiste l’altro se non come fallace immagine speculare di quella parte di Sè, a se stessi sconosciuta, che noi abbiamo bisogno di proiettare nell’altro, per tentare di capire all’esterno di noi, quello che di noi, non riusciamo a comprendere.
Testo a cura di Corrado Malanga.
CHI E’ CORRADO MALANGA OSPITE E RELATORE ?
Il Dott. Malanga è stato ricercatore e docente universitario presso il dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’università di Pisa, ha insegnato Chimica Organica, Green Chemistry e Chimica dei Composti Elementorganici. Ha pubblicato più di sessanta articoli su riviste internazionali di settore scientifico chimico. Interessato di Esobiologia, anche mediante tecniche di ipnosi regressiva ericksoniana. Ha studiato fenomeni di confine tra scienza e coscienza, spaziando dalla interpretazione della realtà definita virtuale cioè modificabile, attraverso la Storia, il Mito e la moderna Fisica Quantistica. Tali studi lo hanno portato ad elaborare una concezione dell’Universo quale prodotto della Coscienza, come espressione della stessa inconsapevole Creazione Umana. In questo contesto ha sviluppato tecniche di meditazione (Triade Color Test Dinamico Flash) in grado di accedere a quei livelli di consapevolezza necessari alla comprensione della realtà umana.
TRA I SUOI LIBRI ….”Io e Dio. Scienza e religione a confronto con la Coscienza.” Edito da Spazio Interiore. Un manuale libro che racchiude riflessioni di ampio respiro che si propone di scuotere le fondamenta di verità precostituite e ritenute incontrovertibili, dedicato ha un’intensa ricerca in direzione della Coscienza e all’ampliamento della consapevolezza interiore.