Unopiùunougualeatre.

Difficile a credersi ma ci fu un tempo in cui
l’essere umano non era né uomo né donna
ossia né maschio né femmina.

In quel tempo noi eravamo ancora in formazione
e proprio come esseri umani
e ci sono voluti tantissimi passaggi evolutivi
in gergo chiamati razze madri o anche razze radice.

La terza in successione di queste razze
quella chiamata lemuriana
contiene in sé come umana esperienza
ciò che è stato chiamato “separazione dei sessi”
e per chi ci crede questo presuppone
che prima i sessi erano uniti.

Uniti si, ma in modo tale
da non poterli identificare come diversi tra loro
e questa differenza s’è vista soltanto
quando sono stati separati.

Adesso e tanto giustamente
dobbiamo sapere chi
se c’è davvero un qualcuno che l’ha fatto
dobbiamo sapere chi dunque ha deciso per questa separazione
ma soprattutto perché l’ha voluto fare
a quale scopo.

Ora non mi sento di dire chi l’ha fatto
e non perché io non lo sappia
diciamo che  ho una mia opinione
e anche molto precisa
che non vi voglio propinare.

Sta di fatto e questo lo voglio dire
che qui comincia una storia sessuale
lasciatemi spiegare meglio
proprio per non essere frainteso.

Qui comincia una storia che vorrei raccontare
se mi è permesso naturalmente
cercherò di stare molto attento
a non prevaricare le opinioni altrui.

Questa storia ha un inizio come tutte le storie
ha uno sviluppo come tutte le storie
e una fine che ha ancora da venire.

Ancora ha da venire il compimento di questa storia
che prima chiamavo storia sessuale
e proprio per dire che l’energia sessuale
è una potentissima energia di creatività
di tantissimi tipi
non solo per mettere al mondo figli
ma anche per fare quadri e spettacoli di teatro
libri e statue
poesie danza e cinema e così via.

Quest’energia è in atto da tempi immemorabili
e volge al suo compimento
che in qualche modo ora
al giorno d’oggi
si può già vedere.

Questa energia questa forza
ed è ancora più incredibile di quanto detto prima
ci sta portando all’androginia.

Un essere androgino è uomo e donna alla pari dentro di sé.
Il tempo ha fatto sì che fosse donna
per imparare ad essere donna
e ha fatto sì che fosse uomo
per imparare ad essere uomo
e dunque l’androgino
è una donna che ha imparato ad essere donna
e perciò sa cosa vuol dire essere donna
e allo stesso tempo
è un uomo che ha imparato ad essere uomo
e perciò sa cosa vuol dire essere uomo.

Chiedo scusa per queste ripetizioni un po’ ostinate
e senza raffinatezza stilistica
questo è un modo tutto mio
per indicare un’esperienza necessaria
e nella maggior parte dei casi
tanto pesante e faticosa.

Un particolare nient’affatto trascurabile
è che la separazione dei sessi si è manifestata
ad un certo grado di densificazione della Materia
divenuta corpo umano
prima non sarebbe stato possibile
questo è quanto io so
ma non è necessario stabilirne il motivo esatto
proprio perché tale densificazione è avvenuta di fatto
e con essa la separazione.

Un dato certo proveniente da tali eventi
è la ricerca proiettata all’esterno della propria anima
una ricerca obbligata dal desiderio di colmare
un vuoto interiore chiaramente percepibile
anche se non altrettanto definibile
si trattava di una parte mancante della stessa anima.

Non mancava
era soltanto nascosta nell’interiorità
e molto difficile da raggiungere.

L’esterno diveniva così lo scoprire gli altri
la vita… ben venga…
il mondo.

Ma cosa si cercava all’esterno?

Quale forza si mosse
proiettandosi nella vita in forma di desiderio?

Era la forza della sessualità
in veste accesissima di sensualità
che poi grazie alla testa
divenne una forza di seduzione.

Quest’ultima è scaduta come funzionalità
perché non ha mai avuto in realtà
una chiara funzione evolutiva.

Una manifestazione maschile
aveva una parte nascosta di anima femminile
così una manifestazione femminile
ne aveva una nascosta di anima maschile.

Queste manifestazioni materiali proiettavano all’esterno
l’idealizzazione della loro parte d’anima mancante
poiché nascosta
idealizzavano altri esseri umani
e questi ultimi facevano lo stesso rispetto ai primi.

In realtà queste manifestazioni materiali
si proiettavano all’esterno idealizzandosi in altri esseri umani
i quali facevano lo stesso rispetto ai primi.

Ci proiettammo all’esterno idealizzando la parte mancante
la trovammo accettando di negare la proiezione negata che facemmo
e questa ci indicava non potendola trovare in quel modo
ciò che stavamo cercando.

Il peso di ciò che ci mancava
ci si mostrava come assenza dolorosa
e quest’ultima finalmente ci svelava la stessa mancanza.

La mancanza assumeva allora
la funzione di indicarci quella presenza che cercavamo
e che non poteva
trovarsi all’esterno di noi stessi.

C’era un ragazzo che come me amava la bellezza
quella che ti dà l’ebbrezza che ti porta fuori di testa
cioè fuori dalla testa
cioè fuori dalla mente ossia nella sovramente.

Un pomeriggio uscendo di casa incontrò una ragazza bellissima
sai di quelle che ti mozzano il fiato
lei pensierosa non vide il ragazzo
ma lui la vide altroché se la vide
tanto intensamente vide questa bellezza
che uscì fuori di testa con l’ebbrezza
e così tanto forte che svenne.

Poi rinvenne e disse di essere innamorato perso
e forsennato partì alla ricerca di questa ragazza
così come facevano gli antichi cavalieri medievali.

La rincontrò
e stavolta lei non più pensierosa lo vide
e fu presa dalla stessa ebbrezza
svenne poi rinvenne
e disse di essere innamorata di lui.

Allora si compenetrarono tanto profondamente
avvinti dalla sessualità in forma di sensualità.

L’ebbrezza si trasformò in estasi
e si persero l’una nell’altro e
definitivamente ossia una volta per tutte le volte
si erano perduti perché le anime loro si fusero
l’una nell’altra e camminarono verso casa
quella di Dio in due con un’anima sola
che era fatta di due anime che conoscendosi
si erano perdute l’una nell’altra
e si erano unite tra loro pur rimanendo due diverse anime.

Successe che lei vide la sua anima in lui
e lui vide la sua anima in lei
anime diverse certamente
ma fatte della stessa sostanza
riconoscibili nella loro differenza
eppure uguali come essenza.

Ambedue d’accordo
sull’amore che li legava indissolubilmente.

Sentendosi liberi nell’essere legati
compresero che si trattava dell’amore
e che vivevano l’innamoramento
e compresero di più sull’amore
che è una strada sicura che porta all’unione
e quest’ultima all’essere uniti
pur essendo in due.

Due in uno che diventano uno
nell’unione in unità che è la Casa di Dio.

Vuoi vedere che l’energia sessuale sensuale è sacra
e non può e non deve essere regolata dai soliti moralismi
assunti a funzione culturale?

Dovemmo cercarci fuori per ritrovarci dentro
fino a quando non fossimo riusciti a comprendere che:

“Quando dei due fate uno;
quando farete il dentro come il fuori e il fuori come il dentro, e l’alto come il basso;
quando farete del maschio e della femmina un solo essere sì che il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, solo allora voi entrerete nel Regno.”
(Vangelo di Filippo)

A questo punto c’è da chiedersi:
quanti di noi si stanno ancora cercando
e quando finalmente riusciranno a ritrovare
e accettare la propria parte di anima nascosta?

Intanto soffia inesorabile un vento di tempesta
che indica l’urgenza del risveglio dell’essere umano
che non è ancora sé stesso
e che non sa cosa significa esserlo.