L’INNAMORATO: MEDITAZIONE SULLA CARTA NUMERO 6 (Tarocchi Marsigliesi).

Cupido volteggia sopra la testa del povero e ignaro Innamorato, tendendo il suo candido arco bianco, simbolo della purezza d’intenti che solo il cosiddetto Caso sa agire. Cupido sta e osserva, in mezzo ad un gigantesco sole bianco i cui dardi gialli e rossi simboleggiano intuito e passione; egli ha un corpo pingue e rosa, carnale, mentre le sue ali parzialmente azzurre sorreggono un volo spirituale, una missione divina.

L’innamorato non sa, è titubante, corteggiato o conteso da e tra due donne, l’una più giovane alla sua sinistra e una più matura alla sua destra. Ambo le donne, come il giovane, hanno le chiome bionde; la donna giovane ha una corona di fiori sul capo, mentre la donna più matura ne indossa una di alloro. Può parer che il giovane sia tra la madre e l’amata, intento a capire chi di loro due amare o seguire.

Egli osserva la madre Ragione, che pone sulla sua spalla una mano, mentre alla sua destra Sentimento gliela pone sul cuore; i suoi piedi ancora non sanno che direzione prendere sulla via terrena mentre le sue mani vorrebbero già cinger i fianchi della giovane fanciulla. La carta ricorda che è l’intuito, o forse l’istinto, che egli deve seguire e che per amare deve lasciar andare la Ragione.

Cupido, o Eros, è lì che attende, pronto a scoccare il suo dardo tra i due giovani amanti, affinché le loro vesti complementari, fatte di rosso e di verde scuro, si possano fondere in un tutt’uno e poi infine cadere per dare il via alle danze dell’amore che genera la vita. La sua amata Sentimento è già lì, pronta ad accoglierlo tra le sue braccia e nel suo ventre.

La Ragione si preoccupa per il suo amato figliolo e vorrebbe che Eros si sottomettesse a lei, ma da quando il mondo è nato Eros è il motore dell’evoluzione umana e forza creativa primordiale. Solo dando ascolto ad Eros il nostro Innamorato potrà crescere e divenire Uomo, conoscendo carnalmente la Donna, suo specchio dell’anima, amandola con passione.

Congiungendosi con la Donna, l’Uomo troverà la forza per andare per la sua strada e tenere le redini del suo carro. Ancora molta strada dovrà fare e Eros è solo uno dei primi passi necessari per riconoscere il femminile Sacro. La congiunzione carnale è quindi rito di passaggio iniziatico, momento sacro e profano assieme, nella prima parte del cammino di ascesa.

Eros quando appare, non più scompare,
Perché Lui il suo appetito vuole saziare.
Se non la sua voce ti ostini ad ignorare,
Se non la sua voce ti ostini ad ignorare,
Sappi che ti puoi anco infine ammalare.                                                                                                       

Testo a cura di Luisa Querci della Rovere