La notte porta consiglio. Anzi, no, porta visioni.

Siamo nel passaggio.
Come nella fuga dall’Egitto,
davanti al mar rosso in attesa di un varco.
Siamo come a Sodoma e Gomorra,
sempre più difficile restare fedeli a sé stessi,
Come a Gerusalemme accerchiata,
dove tutto sembra condannato a morire.
Come alla caduta di Babilonia
che sembrava inespugnabile.
Come nella confusione della torre di babele,
dopo aver sfidato Dio ed aver vinto.

Oggi ci occorrono attitudini e qualità.
Il sonno desto del lupo,
La vista acuta e distaccata dell’aquila,
La dignità fiera del gorilla,
La agilità dello scoiattolo volante,
La libertà del vento.

Bisogna stare attenti,
Bisogna stare svegli e desti,
Bisogna annusare l’aria e ascoltare le vibrazioni del terreno,
e bisogna saperci riposare.
Bisogna leggere i segni del tempo nel tempo, per tutto il tempo.
Ma al contempo non bisogna farci portare via dalle paure dalle aspettative e dalle illusioni.

Bisogna essere pronti a vedere quello che c’è,
solo quello che c’è.
E per vedere solo quello che c’è dobbiamo guardare solo coi nostri occhi,
con tutti i nostri occhi e solo con quelli.
Per vedere la nuda verità e non rivestirla di vecchio,
dobbiamo essere nudi.
Per vedere tutta la miseria che c’è e non elevarla a verità,
dobbiamo prima avere visto tutta la nostra miseria, averci giocato e averla resa leggera.

Bisogna poter essere forti e sereni per stare a testa alta come coloro che vengono liberati,
Agili, veloci e leggeri per fuggire.
Bisogna essere pronti a lasciare tutto e a trasformarci
per continuare a essere pienamente noi stessi.

Non c’è schema, non c’è ricordo, non c’è strategia.
Ogni cosa può essere troppo vecchia per affrontare il nuovo,
e ogni cosa può essere quella giusta.
Per ricordarmi come essere uomo.