COME UN SOLDATO IN TRINCEA, UN’ILLUSIONE DELL’EGO.

Grazie a Magia Donna, mi trovo faccia a faccia con argomenti con i quali non mi confronterei spontaneamente, anzi, proposto l’argomento “Ego”, la prima reazione è stata: “ma cosa cavolo posso scrivere?” ed immediatamente è partito un moto di rifiuto dicendo: “ma cosa ne so…datemi un cacciavite che aggiusto l’antina della cucina!”.

Sono tendenzialmente una persona pratica, ma questo senso di rifiuto ad interrogarmi e la definizione di persona pratica, forse sono proprio il mio Ego che si agita, che ama rimanere nella zona di comfort e mi fa temere i cambiamenti che possono farmi cambiare l’immagine di me stessa costruita nel tempo. Con tutta la fatica fatta!
L’abilità sta nel “nascondersi” nei pensieri a tal punto da credere di essere noi stessi quei pensieri.

Tuttavia nei vari momenti di profonda difficoltà della mia vita, è stato l’alleato che mi ha aiutato a non mollare ed andare avanti, a sopravvivere. Mi sono aggrappata con le unghie ed i denti all’armatura che avevo costruito a protezione per non provare più dolore, con la controindicazione di una così forte identificazione, da credere di essere l’armatura stessa.

Mi sono nascosta nell’immagine di una persona pratica, organizzatrice, perché altrimenti sarebbe stato troppo doloroso entrare in contatto con le emozioni, con il sentire più sottile.
Infatti in quei momenti ho inconsciamente deciso di non ascoltare più musica, perché la vibrazione del suono non è in alcun modo arginabile per la mente / l’Ego. La vibrazione passa ed arriva, contro ogni tentativo di resistenza.


Da queste riflessioni è emersa un’immagine, mi sono vista come un soldato in trincea con elmetto ed armato di fucile. Per non soccombere avevo bisogno di difendermi dal dolore e dalla sofferenza.
Certamente un soldato armato è l’immagine “perfetta” di protezione.
Ma rimanere in trincea è oltremodo faticoso.
Anche il processo di disentificazione dai pensieri e dall’immagine di noi stessi lo è, ma è solo un’illusione dell’Ego.

Antonella Bocchi.